A ovest di Vicenza sono insediate circa 800 aziende operanti nel settore conciario in cui vengono lavorate pelli bovine per essere utilizzate nell'arredamento, abbigliamento, calzaturifici, ecc.
Il processo di lavorazione del pellame causa in particolare l’emissione di idrogeno solforato (H2S), un composto fortemente odorigeno anche se presente in basse quantità.
Da qui è nata l'esigenza per la Provincia di Vicenza di affidare un incarico a LOD per avviare – il 30 novembre 2019 – un progetto di monitoraggio dell’impatto odorigeno mediante Odour Field Inspection nella zona concia nell’ovest vicentino e, in particolare, sul territorio dei Comuni di Zermeghedo e di Montebello Vicentino.
L’Odour Field Inspection è un metodo di analisi e monitoraggio che prevede la determinazione diretta degli odori in campo mediante esaminatori qualificati, basato sulla norma tecnica UNI EN 16841-1 “Aria ambiente – Determinazione dell’odore in aria ambiente mediante indagine in campo – Parte 1: Metodo a Griglia”, recepita in Italia nel 2017 (per una descrizione dettagliata del metodo si rimanda a questo articolo).
Scopo dell’indagine, che ha una durata complessiva di tre mesi (30 novembre 2019 – 29 febbraio 2020), è quello di monitorare l’impatto olfattivo delle aziende conciarie presenti in tale zona industriale.
Questo monitoraggio fa parte delle attività previste dal Progetto GIADA (Gestione Integrata dell’Ambiente del Distretto della Valle di Chiampo), avviato nel 2001 e finanziato dal programma Life Ambiente della Comunità Europea.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra la Provincia di Vicenza, il Comune di Arzignano, l’ARPAV (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Veneto) e l’ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente) ha l’obiettivo di realizzare una gestione integrata dei processi produttivi nel rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema e di garantire un miglioramento della qualità delle risorse ambientali (www.progettogiada.org).
Come accennato in premessa, in questa zona sono insediate circa 800 aziende del settore conciario e questo comporta la presenza del caratteristico odore attribuibile alla “conceria” derivante dall’emissione di idrogeno solforato.
Al momento non esistono dei valori limite a livello nazionale o europeo, per questo motivo il valore limite di riferimento è quello indicato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel documento “WHO Air Quality Guidelines for Europe, Second Edition, 2000”.
L’OMS fissa il valore limite di 150 μg/m3 sulla media delle 24 ore ma “[…] Per evitare lamentele sostanziali dovute al fastidio da odore nella popolazione esposta, non è opportuno superare concentrazioni di idrogeno solforato di 7 μg/m3, con un periodo di mediazione di 30 minuti.”
La presenza di inquinanti nella zona conciaria viene monitorata costantemente mediante stazioni fisse, una stazione mobile e campionatori passivi dall’ARPAV che redige annualmente una relazione tecnica nella quale vengono presentati i risultati.
Il progetto di monitoraggio dell’impatto odorigeno secondo Odour Field Inspection nella zona oggetto di monitoraggio sono le seguenti:
Attualmente la campagna di rilevamento è ancora in corso.
Nei prossimi articoli vi daremo notizia degli esiti di questo progetto che stiamo curando anche grazie all'utilizzo dell'applicazione Geonose.