L’anosmia è la perdita totale della capacità di percepire gli odori.
Non è legata all’invecchiamento, ma si verifica quando un accumulo di liquido o un’altra ostruzione delle cavità nasali impedisce agli odori di raggiungere la parte superiore del naso, dove vengono rilevati gli odori.
Un’altra causa di anosmia è un danno all’area olfattiva o ai suoi collegamenti al cervello.
Tra le cause più comuni di anosmia ritroviamo:
L’anosmia è stata riscontrata in diversi casi anche su persone risultate positive al nuovo coronavirus COVID–19, noto anche come l’infezione che toglie il respiro.
Di fatto l’anosmia potrebbe diventare un sintomo da prendere in grande considerazione, perché permetterebbe una diagnosi precoce o una diagnosi dei casi asintomatici, importante soprattutto in un’ottica di fase 2.
Le alterazioni del gusto e poi la perdita di olfatto in molti casi compaiono in fase iniziale. “Oltre un paziente su 10 ha indicato la perdita dell’olfatto e del gusto come i primi sintomi della malattia, mentre altri (oltre 1 paziente su 5) ne hanno riferito la comparsa in contemporanea alle altre manifestazioni” come ha riferito il Prof. Paolo Boscolo-Rizzo del dipartimento di Neuroscienze, Università di Padova.