Come si misurano gli odori in base alla normativa UNI EN 13725:2004

Pubblicata da GeoNose il 1 Ottobre 2019
Approfondimento

E’ fondamentale definire la concentrazione, a prescindere dalla tipologia dell’odore

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La domanda che a volte ci si pone rispetto agli odori, in particolare quelli molesti è: si posso misurare?

La risposta è sì. Esiste una norma tecnica di riferimento in ambito Europeo - UNI EN 13725:2004 “Determinazione della concentrazione di odore mediante olfattometria dinamica” -, che descrive nei minimi dettagli come misurare gli odori e quindi permette di dare un valore numerico ad una sensazione.*

È bene precisare che una norma tecnica non è una legge, non definisce quindi alcun limite da rispettare. Tuttavia è di fondamentale importanza perché definisce in maniera vincolante quali sono le modalità per fare qualcosa. D’altronde non è possibile definire e verificare dei limiti odorigeni se prima non ci si è messi d’accordo su come misurare correttamente l’odore.

Il metodo di misurazione descritto nella norma, l’olfattometria dinamica, deriva dalle esperienze di misurazione degli odori maturate nel nord della Germania già a partire dagli anni ’50.

Nel 1986, sempre in Germania uscì la linea guida VDI 3881, fondamentale documento tecnico per la stesura, 17 anni dopo, dell’attuale norma UNI EN 13725, applicata in tutta Europa.

Il principio di base dell’olfattometria dinamica è che la concentrazione di odore è proporzionale al numero di diluizioni che un campione di odore deve subire per non essere percepito più da un panel di esaminatori olfattometrici selezionati. Per ottenere un risultato sono quindi necessarie due “componenti”: un olfattometro e degli esaminatori selezionati.

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L'olfattometro

L’olfattometro è uno strumento in grado di diluire un campione odorigeno, raccolto in una apposita sacca, con aria neutra. Questa tecnologia, i cui albori risalgono alla fine dell‘800, ha visto un notevole sviluppo negli anni ’70 in Germania ad opera del Dott. Mannebeck. I moderni olfattometri oggi sul mercato sono in grado di effettuare diluizioni del campione fino a oltre 60.000 volte, con elevati gradi di precisione.

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Esaminatori selezionati

Gli esaminatori sono persone che sono state selezionate, secondo requisiti ben specifici descritti nella norma, che si contraddistinguono per avere una sensibilità olfattiva media e per dare delle risposte costanti nel tempo ad un odore di riferimento. Potrà sembrare strano che si utilizzino delle persone per la misura degli odori ma, ad oggi, nessuna tecnologia artificiale è in grado di sostituire in toto le capacità e le sensibilità del naso umano. Il gas di riferimento è il n-butanolo, con un odore caratteristico, che viene somministrato agli esaminatori, a diluizioni note e non pericolose, con lo scopo di verificarne le capacità olfattive.

L’unità di misura dell’olfattometria dinamica è l’unità odorimetrica (o olfattometrica) europea (simbolo: ouE/m3) ed indica la concentrazione di odore.

La UNI EN 13725 non prevede la misura di altre caratteristiche dell’odore, quali la piacevolezza/spiacevolezza (tono edonico) e l’intensità, ne richiede agli esaminatori di riconoscere i vari odori che analizzano. Tale scelta tecnica, già presente nella VDI 3881, è dovuta al fatto che anche odori definibili come ‘buoni’, ad elevate concentrazioni diventano ‘cattivi’.

È quindi fondamentale descrivere gli odori principalmente in termini di concentrazione, a prescindere dalla tipologia di odore. 

Per definizione l’unità odorimetrica è equivalente a 123 µg di n-butanolo evaporata in 1 m3 di aria inodore.

Per comprendere in pratica a quanto corrisponde 1 ouE/m3 possiamo citare alcuni esempi:

  • Terra bagnata: 60 – 150 ouE/m3
  • Rifiuto umido: 500 – 8000 ouE/m3
  • Fognatura: 2000 – 10000 ouE/m3
  • Ristorazione: 1000 – 5000 ouE/m3
  • Allevamento suini: 500 – 2000 ouE/m3
  • Biogas puro: 40000 – 80000 ouE/m3
  • Prodotti petroliferi: 10000 – 80000 ouE/m3

*L’UNI, Ente Italiano di Normazione, è un’associazione privata senza scopo di lucro riconosciuta dallo Stato e dall’UE che, sotto l’egida del CEN, European Committee for Standardization, organizza i tavoli tecnici, composti da vari enti pubblici, figure del mondo accademico e aziende, si occupano di scrivere le varie norme tecniche.